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Garibaldi a Ravenna. La trafila Romagnola

GIUSEPPE GARIBALDI A RAVENNA. Hotel per visitare i luoghi della Trafila Romagnola.     

 

Immagini: 1)il Capanno Garibaldi,2)il Cippo di Anita,3)la Fattoria Guiccioli,4)scorcio della Piallassa,5)il Museo del Risorgimento e della Massoneria

 

Il passaggio della trafila garibaldina a Ravenna

 

Il 02 luglio 1849 la Repubblica Romana cade; Garibaldi con un esercito di 4000 volontari lascia Roma e, inseguito da quattro eserciti, si mette in marcia lungo l'Italia centrale per portare soccorso a Venezia.

 

Il 02 agosto a Cesenatico con quel poco che resta del suo esercito decimato dai combattimenti, le diserzioni e gli stenti, requiscisce una flottiglia composta di 12 bragozzi e 1 tartana e tenta la fuga via mare, ma con poca fortuna.

 

Inteccettati dalla flotta austriaca all'altezza di Goro dopo un intenso cannoneggiamento alcuni vengono catturati, altri riescono a fuggire e Garibaldi è costretto ad arenarsi per cercare rifugio nelle valli.

 

"Garibaldi sollevando Anita sulle braccia, scese con l'acqua che gli arrivava al petto e, raggiunta la spiaggia, ordinò ai suoi seguaci di disperdersi”.

 

Erano le 08,10 del mattino del 3 agosto 1849, il bragozzo di Garibaldi si arena su di una secca presso una piallassa sita tra Magnavacca (ora Porto Garibaldi) e la bocca del Canal Bianco, una delle isole della laguna di Comacchio.

 

"Io rimasi nelle vicinanze del mare, in un campo di melica, colla mia Anita e col tenente Leggero, indivisibile compagno".

 

Da qui inizia la trafila operata da uomini di diversa estrazione sociale per portare in salvo Garibaldi e durante questi giorni convulsi si compie il sacrificio di Anita, la cui morte rappresenta un episodio di grande commozione e drammaticità, una delle pagine più romantiche e più dolorose del Risorgimento italiano.

 

Proponiamo un' itinerario di scoperta ai luoghi garibaldini della zona ravennate, che inizia dal Museo del Risorgimento e della Massoneria, all’ex chiesa di San Romualdo, presso la Biblioteca Classense, in via Baccarini, vicinissimo all' Hotel Centrale Byron, e, toccando tutti i luoghi più significativi della trafila, si conclude presso il Capanno Garibaldi.

 

Dai parcheggi vicini all’ Hotel Centrale Byron, si seguono le indicazioni  per la SS 309 Romea, direzione Venezia,  dopo circa 20 min., si devia sulla sinistra all'altezza dell'indicazione Mandriole - Sant'Alberto.

 

Percorsi circa 600 mt., si imbocca sulla destra via Corriera Antica; dopo circa 500 mt. si svolta a sinistra lungo una carraia - con indicazione turistica - e si giunge al Cippo di ANITA, eretto dove la salma di Anita Garibaldi fu sepolta da Battista Ravaglia, (in una località detta Mota della Pastorara).

 

Successivamente, in occasione di un fortunoso ritrovamento, la salma venne sepolta nel Cimitero di Mandriole e poi nella Chiesa parrocchiale di San Clemente.

 

Dopo la visita al Cippo, si torna sulla provinciale, dopo appena un centinaio di metri, al n. 286 di Via Mandriole vi è tuttora la Fattoria  Guiccioli, (vedi Ravenna Pontificia in questo sito), ove Anita morì il 4 agosto 1849 alle ore 19.45. La Fattoria è visitabile: al piano terra sono visibili immagini interessanti di Anita e di Giuseppe e materiale iconografico sulla trafila; al primo piano, c’è ancora il letto dove Anita spirò.

 

Sempre proseguendo sulla provinciale, dopo circa 2 Km. nell'abitato di Mandriole, presso il cimitero e la chiesa parrocchiale, si trova il Sacello di Anita; da qui i resti di Anita furono trasferiti nel 1859 , su decisione di Garibaldi stesso a Nizza, per poi essere trasportati nel 1932  a Roma e collocati alla base del monumento del Gianicolo.

 

In 10 min. circa, percorrendo a ritroso la Via Mandriole (per circa 3 km) si torna sulla Via Romea e girato a destra, ci si dirige alla località verso la località balneare di Marina Romea, che si raggiunge attraversando il ponte sul fiume Lamone. Vale la pena fermarsi per ammirare la valle con i suoi isolotti e il suo paesaggio naturale unico, parte del Parco del Delta del Po.

 

Da Marina Romea si torna a Ravenna lungo la Via Baiona, e seguendo la segnaletica turistica, ci si ferma per la visita al Capanno GARIBALDI. Il Capanno, già detto del Pontaccio, fu il riparo di Giuseppe Garibaldi braccato dagli austriaci durante la sua fortunosa fuga nell'agosto del 1849. Da qui Garibaldi fu trasferito e nascosto dai patrioti, per qualche tempo, in case e fattorie dei sobborghi di Ravenna.

 

In seguito, i patrioti riuscirono a farlo fuggire a Forlì, concludendo così la trafila in terra di Romagna, per raggiungere, attraverso l’Appennino Tosco Romagnolo, la salvezza in Liguria.

 

Per il vostro Soggiorno a Ravenna il consiglio e’: Fabbri hotels

l’ Hotel Centrale Byron
, albergo 3 stelle, nel centro di Ravenna,

l’ Hotel Bisanzio, albergo 4 stelle, nel centro di Ravenna,

Anche la stazione e' vicina e raggiungibile a piedi.



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