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Giovanni Angelopte Vescovo a Ravenna

Giovanni Angelopte Vescovo 477-494. Albergo vicino ai mosaici bizantini nel centro di Ravenna.

 

Foto: 1)Museo Nazionale Ravenna, busto di eroe guerriero rinvenuto nell'area del cosidetto Palazzo di Teodorico, 2)Mausoleo di Teodorico, la vasca di porfido del vano superiore, probabilmente il primo sepolcro del re,3)Basilica S.Agata Maggiore, via Mazzini

 

 

Eletto vescovo al tempo di Odoacre dopo alcuni anni di vacanza della sede ravennate, la sua vita risulta assai confusa, salvo che per due episodi che meritano di essere ricordati.

Il primo riguarda la grande fede del vescovo Giovanni.

Durante una celebrazione eucaristica nella sua amata basilica di Sant’Agata Maggiore, un angelo gli apparve e fece al metropolita le funzioni di diacono.

Per tale motivo fu soprannominato “Angelopte”: “colui che vide l’angelo”.

Che fosse persona molto autorevole risulta dal secondo episodio, raccontato dallo storico Procopio, per il suo porsi a mediatore tra Odoacre e Teoderico durante l’assedio di Ravenna.

“Quando già Teoderico e i Goti avevano speso tre anni nell’ assedio di Ravenna, i Goti stanchi dell’ assedio e gli uomini di Odoacre ormai messi in difficoltà dallo scarseggiare delle provviste, tramite la mediazione del vescovo di Ravenna vennero in accordo, in base al quale sia Teoderico che Odoacre avrebbero posto la loro residenza a Ravenna in condizione di assoluta parità”.

Era il 5 giugno dell’anno 493. Una giornata indimenticabile che entusiasmò anche lo storico ravennate Agnello in questo racconto:
“Il beatissimo arcivescovo Giovanni aprì le porte della città che Odoacre aveva chiuse ed uscì sul terreno aperto, circondato dalle croci, dai turiboli e dai Santi Vangeli, invocando la pace e cantando insieme coi suoi sacerdoti e chierici.

Prostrato a terra, ottenne infine ciò che chiedeva.

Invitò il nuovo re venuto dall’ Oriente ad entrare in Ravenna e la pace fu dal re concessa non solo ai cittadini di Ravenna, ma anche a tutti i Romani per i quali il beato Giovanni l’aveva invocata”.

Giovanni Angelopte resta, tra i grandi vescovi ravennati, il “difensore della città” per eccellenza.

In età teodoriciana il successore vescovo Pietro II (494-520) costruì  presso la residenza vescovile la cappella di Sant’Andrea, probabilmente in funzione antiariana ed intorno al 519 si adoperò strenuamente per impedire lo scontro tra ebrei e cristiani di Ravenna.

Prof. Gianni Morelli



Il piacere di dormire nel centro di Ravenna:
 
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l’ Hotel Centrale Byron, albergo 3 stelle, nel centro di Ravenna, vicino ai mosaici bizantini;

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