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tomba di Dante. Ravenna dantesca.

Sepolcro di Dante ( tomba di Dante ) a Ravenna. Alberghi vicino alla Tomba di Dante.

 

 

Foto : 1)il Sepolcro di Dante, 2/3)il Quadrarco di Braccioforte, 4)interno Sepolcro, 4)antica tomba di Dante nel giardino

 

La presenza di Dante a Ravenna va collegata al consolidarsi della signoria dei Da Polenta, e in particolare alla figura di Guido Novello, succeduto nel 1316 a Lamberto nella carica di podestà. Con Guido Novello il casato polentano raggiunge le sue massime fortune e assume più nitidi i connotati di una corte signorile.


Se fino ad allora i Da Polenta avevano praticato esclusivamente le arti del potere, il nuovo signore, dotto e poeta, ravviva e arricchisce l'ambiente di corte facendosi promotore di cultura, incoraggiando la poesia, le arti e le consuetudini cortesi e cavalleresche.

Ravenna accoglie allora letterati e artisti forestieri, e Dante, esule a Verona, accetta l'invito di ospitalità rivoltogli da Guido Novello "per continuare e porre fine al Paradiso".

Il poeta giunge a Ravenna forse all'inizio del 1318. La città che lo ospita, il paesaggio e la sua storia trovano più volte menzione nella Commedia. In particolare il Paradiso celebra due insigni ravennati, Romualdo e Pier Damiani, e rifulge di luci e ori certamente ispirati dai mosaici delle antiche basiliche. Nei canti del cielo di Marte, ad esempio, l'icona della croce in cui risplende il volto di Cristo non può non ricordare la croce gemmata dell' abside di Sant'Apollinare in Classe.

Il poeta si spense il 13 settembre 1321, colpito da febbri malariche. Le onoranze funebri gli furono rese nel segno della più grande solennità, alla presenza di Guido Novello, del clero e dell'intero popolo di Ravenna. Secondo il "ravignano costume", come testimonia Boccaccio, l'elogio del defunto venne recitato nella casa in cui aveva abitato.

Le sue spoglie furono raccolte in un sarcofago collocato in questo giardino, allora cimitero della vicina chiesa di S. Francesco. La tomba è sempre rimasta qui, anche se subì successive trasformazioni architettoniche e fu a lungo un semplice cenotafio: per proteggerle dalle pretese fiorentine, le ossa vennero infatti trafugate dai Francescani all'inizio del Cinquecento, e ricollocate nel sepolcro solo nel 1865.

L'attuale tempietto, voluto dal cardinal legato Luigi Valenti Gonzaga, è opera di Camillo Morigia e risale al 1780. Accanto alla tomba è un'antica struttura a quattro arcate, chiamata Quadrarco di Braccioforte, la cui denominazione resta di origine incerta.

Una leggenda, che risale almeno al IX secolo, racconta di due fedeli che avrebbero invocato il "braccio forte" di Cristo, la cui immagine era qui dipinta, quale garante di un loro contratto. Sotto al quadrarco sono collocati due sarcofagi del V secolo: quello sul lato ovest venne riutilizzato per la sepoltura di Pietro Traversari, morto nel 1225.


Prof. Gianni Morelli e Anna Missiroli




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Si veda mappa Ravenna dantesca


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