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Cattedrale eufrasiana di Parenzo .

Maria, Madre di Dio

 

Foto: 1)Mosaico raffigurante Maria nella Basilica Eufrasiana,2)Mosaico della Basilica Eufrasiana

 

Il titolo di Maria “Madre di Dio” venne stabilito dal Concilio di Efeso nell'anno 431.


La prima basilica in Occidente che pone al centro dell'abside l'immagine della Madonna in trono col bimbo sulle ginocchia, nell'atto di sfiorarlo con una leggera carezza della mano, è la cattedrale “eufrasiana” (dal vescovo Eufrasio che la ricostruì a metà del Vl secolo, attingendo dalle forme della coeva arte ravennate) nella città di Parenzo, sulla sponda orientale adriatica di fronte a Ravenna.


Ai lati del catino Eufrasio realizzò due riquadri di rara bellezza,  traendoli dagli episodi della vita della Madonna: la Annunciazione e la Visita ad Elisabetta, incinta di Giovanni Battista.

 

La scena della Annunciazione racchiude come in bozzolo tutta l'iconografia di genere dell'arte futura: davanti alla Vergine, seduta sulla porta di casa, compare a passo svelto il messaggero Gabriele.

 

L' impeto del messaggero provoca una ingenua reazione di Maria che, visibilmente imbarazzata, lascia cadere dalle mani il lavoro a maglia cui era intenta.

 

Sullo sfondo delle figure, attraverso tonalità azzurre, bianche e rosse è fissata l' atmosfera dell'incontro, al tramonto del sole.

 

La tranquillità dell'Angelus vespertino, sopra un paesaggio adriatico, verosimilmente della costiera istriana.

 

Come nella scena della Annunciazione, anche in quella della Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta si oltrepassa il realismo delle figure: le due donne in stato di gravidanza comunicano tra loro (sarei tentato di dire, per impulso dei due piccini che hanno in grembo) più con lo sguardo che con le parole.

 

Attraverso i movimenti del corpo prende forma un dialogo sublime accompagnato da un leggerissimo tocco di candore, affidato alla ragazza adolescente che si affaccia incuriosita dalla tenda di casa.

 

Conoscendo il valore allegorico che l' arte bizantina assegna ad ogni dettaglio, viene alla mente l'idea di una umanità bambina, che viene posta di fronte al mistero più grande della cristianità.

 

Quella ragazzina crescerà in età e si sarà fatta adulta al tempo del magistero di Cristo: solamente allora comprenderà il dialogo metafisico delle due donne e il dono che esse portavano anche per lei.

 

A realizzare i mosaici della cattedrale eufrasiana furono senz'altro fatte venire maestranze ravennati che portarono con sé il cartone della Madonna in Trono, decorata in S.Apollinare Nuovo al tempo di Teoderico, di fatto identica a questa di Parenzo.

 

Prof. Gianni Morelli




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